Calliano, circondato da alte mura e da un ampio fossato perennemente colmo d’acqua, era una vera fortezza per quanti tentassero di accedervi: il paese è infatti arroccato attorno alla massa tufacea su cui si ergeva un tempo il castello. Costruito nel X secolo, passò più volte di mano nel corso delle contese che coinvolsero il territorio per secoli.
Passò ai Gonzaga quando nel 1536 i Signori di Mantova, dopo un arbitrato dell’imperatore Carlo V, divennero anche Signori del Monferrato fino alla scomparsa del Marchesato (diventato, sotto i Gonzaga, Ducato) nel 1708 quando entrò a far parte dello stato sabaudo. Nel “Consegnamento de’ Feudi”, compilato nel 1703 per volere del duca Carlo Ferdinando, l’antica fortezza di Calliano è descritta così: “castello tutto diroccato con area di terreno prospiciente la piazza, un tempo fabbricato”.
Le mura del paese dovevano essere piuttosto imponenti se nel 1468 il Marchese Guglielmo VIII Paleologo, evidentemente desideroso di completare la fortificazione del villaggio, stipulò un accordo con la comunità esentandola da quasi tutti i tributi, in cambio dell’impegno dei callianesi a costruire a proprie spese la cinta muraria per la quale era necessario realizzare almeno 400.000 mattoni all’anno. Non stupisce che il Marchese potesse permettersi di essere così generoso, vista l’importanza che il baluardo rivestiva nelle strategie difensive del Monferrato contro la non ancora del tutto domata Asti.
Sulle sue rovine vennero edificate le attuali case patronali che compongono il centro storico di Calliano: un enorme complesso signorile di proprietà dei Massano, una famiglia patrizia di Asti. Attualmente i resti del Castello sono di proprietà della famiglia Tardito dal 1970.