Le origini e la storia di Calliano
L’antico Castrum Cadillianum fu un importante centro abitato situato su un’alta dorsale che fa da spartiacque tra la Valle Versa a sud e la Valle Grana a nord. Nato come avamposto militare romano, probabilmente su precedenti insediamenti dei Liguri, si sviluppò grazie ad una posizione commercialmente strategica, trovandosi infatti sulla via che da Hasta (Asti) si dirigeva a Vardacate (Terruggia), verso Pontestura e il Vercellese e sulla strada Marenca, che collegava l’alessandrino con il Torinese e la Lomellina.
Di questa terra si parla in un atto del 996 d.C., ossia una carta di concambio tra il vescovo Pietro d’Asti ed Ermengarda, nipote di Aleramo, il primo marchese del Monferrato e fondatore della dinastia degli Aleramici.
Un locus Caliani qui dicitur Mandaloni (probabilmente dal notabile Amandolone di origine longobarda più volte menzionato in atti di permuta di terreni) compare in numerosi documenti dei secoli IX-X.
L’importanza di Calliano crebbe in misura esponenziale con l’espansione di due Stati confinanti destinati a fronteggiarsi per lungo tempo: il Marchesato del Monferrato , che già alla fine del X secolo risulta possessore di terre nel paese, e il Comune di Asti. Conteso tra i due, Calliano, durante i secoli XI-XIII, fu al centro di numerosi intrighi .
Da fine 1200, entrato definitivamente tra i possedimenti del Marchesato del Monferrato, Calliano si vide ratificare gli statuti nel 1349 e nel 1378 ottenne alcuni privilegi, sempre confermati da tutti i sovrani succedutisi sul trono del Monferrato. Gli stessi marchesi monferrini concessero i diritti feudali su Calliano a diverse nobili famiglie, fra cui i Radicati, che ressero il feudo nel XV secolo.
Anche dopo il passaggio del Monferrato ai Gonzaga, nel corso del 1500, Calliano mantenne un ruolo centrale, fino a diventare nel 1604 un marchesato affidato a Galeazzo di Canossa. Da questi il marchesato di Calliano passò poi alla casata degli Scozia, che furono a tutti gli effetti gli ultimi signori di Calliano e mantennero i propri diritti anche dopo l’annessione del Monferrato allo stato sabaudo (1708-1713).
In tempi più recenti la comunità di Calliano ha seguito le sorti d’Italia nel corso dei due conflitti mondiali, consegnando alla storia patria il suo tributo di vite. Giovani di Calliano ebbero inoltre un ruolo attivo negli anni della Resistenza, creando sul finire del 1943 il Comitato Nazionale di Liberazione, come già stava avvenendo in altre zone. Pietro Beccuti, comandante della 9° Brigata Matteotti, alla Liberazione diventò il primo sindaco di Calliano dopo l’era fascista. Le gesta dei partigiani sono raccontate nella raccolta di testimonianze “Calliano e la Resistenza”, a cura proprio di Beccuti.